mercoledì 2 settembre 2009

Conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale

Le cellule staminali sono cellule ancora immature destinate a dare origine a diversi tipi di cellule specifiche. Rappresentano lo strumento più efficace dell’organismo per rigenerare i propri tessuti, infatti, una volta specializzate, andranno a sostituire le cellule giunte alla fine del loro ciclo vitale.
La loro conservazione rappresenta sempre più una risorsa importantissima, in quanto è stato dimostrato che grazie ad esse è possibile curare con efficacia malattie molto gravi per le quali, nei decenni passati, non vi erano cure e lasciavano pochissime speranze a coloro che ne venivano colpiti.

Cellule staminali e cordone ombelicale

Le cellule staminali si trovano principalmente nel midollo spinale e nel sangue del cordone ombelicale. Queste ultime sono le più vitali, hanno maggiore capacità di riprodursi in altri tipi di cellule e sono di più semplice estrazione, in quanto la loro raccolta non comporta alcun intervento invasivo né per la mamma che per il bambino.
E’ per questo motivo che al giorno d’oggi, un numero sempre più elevato di future mamme decide di ricorrere a questa pratica, in quanto conservare le cellule staminali del proprio figlio rappresenta una soluzione nel caso in cui il piccolo (o qualche parente compatibile geneticamente) in futuro dovesse contrarre una grave malattia.

Ovviamente ci sono soggetti più a rischio che potrebbero aver bisogno con maggior facilità di queste cellule; parliamo di:

- famiglie con predisposizione genetica storica verso malattie che possono essere curate solamente con l’aiuto delle staminali
- bambini nati in seguito a fertilizzazione in vitro, in quanto, in questo caso, risulta spesso difficile trovare donatori adeguati

Come avvengono la raccolta e la conservazione?

Raccogliere e conservare le cellule staminali dal cordone ombelicale, è davvero molto semplice.
Al momento del parto, infatti, è necessario un semplice kit di sterilizzazione in cui inserire il cordone, il quale dovrà essere poi inviato nei centri specializzati che prelevano, isolano e conservano le cellule staminali sotto azoto.
E’ importante ribadire che questa operazione non è pericolosa, non comporta nessun fastidio né per la donna che per il neonato e che il prelievo avviene immediatamente subito dopo il parto e dura pochissimi minuti.
Successivamente la mamma potrà tranquillamente prendersi cura del suo bambino, iniziare l’allattamento e, dopo qualche semplice giorno di riposo in ospedale per riprendersi dalle fatiche del parto, ritornare a casa con il suo piccolo nella carrozzina.

Dove effettuare il prelievo

La mamma che ha intenzione di usufruire della possibilità di conservare le staminali del cordone ombelicale, deve informarsi presso la struttura da lei scelta per partorire se questa è attrezzata per la raccolta; se riceve una risposta positiva, può allora segnalare la sua richiesta in modo tale che, al momento del parto, i medici possano preparare tutto l’occorrente.
Sfortunatamente, nonostante l’importanza di questa pratica, in Italia non tutti gli Ospedali e le Cliniche sono predisposti al prelievo; inoltre, anche nelle strutture attrezzate, non sempre questo è un servizio segnalato o suggerito da medici ed infermieri, per questo vi consigliamo di informarvi sempre con attenzione e soprattutto con molto anticipo.

Le norme in Italia e i costi

La legge in vigore in Italia al riguardo, consente la conservazione del sangue da cordone ombelicale ad uso privato solamente se dopo il prelievo questo verrà poi spedito e conservato presso centri specializzati all’estero, previa autorizzazione delle Autorità competenti.
Di conseguenza, nel nostro paese, non è consentita la presenza delle Banche Private di conservazione si cellule staminali, ma è comunque permesso raccoglierlo al momento della nascita del piccolo e spedirlo all’estero per la crioconservazione.

Ovviamente spedire e conservare le staminali nelle Banche Private estere, ha un costo che non tutte le famiglie sono in grado di sostenere, nonostante la loro intenzione di approfittare di questa nuova frontiera della medicina; i costi, infatti, variano dai 1.500 ai 2.500 euro.
E’ per questo che sono nati moltissimi fondi solidali proprio per permettere anche alle famiglie meno abbienti di poter avere accesso alla crioconservazione ad uso privato; infatti, considerando che si tratta di una spesa una-tantum per 20 anni di conservazione, moltissime mamme la considerano una vera e propria assicurazione sulla vita e pur di approfittarne decidono di ridurre i costi su altre spese, come ad esempio privarsi di un nuovo elettrodomestico o acquistare tutti i prodotti per bambini di cui necessitano un po’ meno costosi.

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