martedì 27 aprile 2010

Mal di schiena in gravidanza

La gravidanza è un momento assolutamente fisiologico durante la vita di una donna, nel corso del quale il suo organismo subisce notevoli cambiamenti.
Nonostante non si parli di vere e proprie situazioni patologiche che si possono incontrare durante la gestazione, nel corso dei nove mesi possono comunque verificarsi dei disturbi in grado di turbare la tranquillità della futura mamma.

Uno dei disturbi più comuni è indubbiamente il mal di schiena, un sintomo che inizia a manifestarsi verso il quinto mese di vita del feto e che si acuisce mano a mano che la gravidanza procede.
Questo mal di schiena si manifesta attraverso un dolore che interessa tutta la parte bassa della schiena (spesso nella zona dei reni), ma può estendersi anche alle gambe e alle ossa del bacino.


Perché si manifesta?

Il peso del pancione porta la donna ad assumere una postura leggermente diversa e forzata rispetto a quella naturale; il bacino, infatti, viene spinto in avanti e la schiena, di conseguenza, tende ad essere tirata all’indietro per bilanciare il tutto.
Ne deriva che alcuni muscoli della schiena, in special modo all’altezza dei lombi, sono soggetti ad una contrazione innaturale e finiscono con l’infiammarsi.

Questa, però, non è l’unica causa. Infatti va detto che alcuni ormoni, come l’estrogeno placentare e la relaxina, contribuiscono ad “ammorbidire” ossa e legamenti, provocando in questo modo una curvatura in avanti della colonna vertebrale.

Precauzioni e rimedi

Dal momento che durante la gravidanza la schiena verrà messa a dura prova, è consigliabile da parte della futura mamma seguire dei piccoli consigli:

- non ingrassare troppo: è importante non aumentare più di 10 kg, poiché i chili in eccesso causano una pressione maggiore sulla zona addominale, obbligando la colonna vertebrale ad incurvarsi
- indossare la guaina elastica: nonostante non si possa negare che sia un po’ fastidiosa, è utile dal 5 mese in poi
- portare scarpe con tacco basso o medio: i tacchi troppo alti, infatti, fanno scivolare il piede in avanti, obbligando il resto del corpo ad una postura innaturale
- fare attività fisica: aiuta a combattere i chili di troppo
- sedersi ben dritti: possibilmente su una sedia con schienale alto in modo tale che l’intera schiena abbia un appoggio
- aiutarsi con un cuscino anatomico: mentre si guida o si dorme, un cuscino dietro al collo aiuta sicuramente a reggere il peso della testa
- dormire sul fianco: possibilmente con una gamba dritta e l’altra flessa in modo da non caricare la colonna vertebrale

Eseguire questi movimenti correttamente è importante non solo durante la gravidanza ma anche in seguito: in questo modo, infatti si eviteranno fastidiosi dolori alla schiena.


Care amiche, durante la gravidanza avete sofferto di mal di schiena? Come avete affrontato questo disturbo? Raccontateci le vostre esperienze!

mercoledì 21 aprile 2010

Norme igieniche durante la gravidanza

Durante la gravidanza il corpo diviene più sensibile e di conseguenza è opportuno, per la futura mamma, seguire delle norme igieniche affinché possa affrontare la gestazione più facilmente e serenamente.
Queste piccole attenzioni, inoltre, garantiranno una buona salute non solamente alla donna ma anche al nascituro.

Il bagno

Nel corso dei nove mesi, non vi è alcuna controindicazione né per il bagno in vasca né per la doccia; l’unico consiglio è di utilizzare un sapone neutro o a PH fisiologico (ovvero fluido detergente con PH = 5.5).

Il bagno, indubbiamente, è molto rilassante, l’importante è non utilizzare acqua che sia troppo calda (per evitare la vasodilatazione) o troppo fredda (per non causare contrazioni); la temperatura ideale dell’acqua è sui 30°-35°.
La doccia si può scegliere se si preferisce un massaggio continuo su tutto il corpo dovuto al getto d’acqua, purché non lo si diriga sulla pancia in maniera troppo forte.

I capelli e la depilazione

I capelli possono essere lavati ogni volta che lo si desidera, senza necessariamente dover modificare le proprie abitudini; è preferibile utilizzare uno shampoo delicato, diluito in poca acqua, come ad esempio quello alle erbe e soprattutto evitare tinture e permanenti in quanto tossiche e facilmente assorbili attraverso il cuoio capelluto.
Anche per quanto riguarda la depilazione, vanno evitate le creme depilatorie che possono provocare allergie, così come la ceretta a caldo che può danneggiare i capillari ed esasperare i problemi di varici. Per le gambe è preferibile usare cerette a freddo o i depilatori elettrici a strappo.

I denti

In gravidanza le carie sono più frequenti in quanto aumenta la formazione di placca dentaria, per questo motivo è bene dedicarvi una particolare attenzione ed effettuare un controllo dal dentista all’inizio e verso la fine dei nove mesi.
Inoltre è consigliabile assumere del fluoro, ogni giorno, dal 4° mese in poi seguendo le indicazioni del proprio medico.

Nel caso in cui si debba ricorrere ad un’anestesia locale per curare un dente, è importante sapere che questa è assolutamente innocua sia per la gestante che per il feto; come unica precauzione, si consiglia di avvisare il proprio dentista dello stato di gravidanza in modo che scelga l'anestetico più adatto.

L’igiene intima

L’ideale è praticarla due o tre volte al giorno utilizzando, se possibile, acqua corrente e non depositata nel bidet.
Vanno evitati, se non prescritti dal medico, i detergenti medicati e le irrigazioni vaginali (anche se vi sono perdite bianche), in quanto gli applicatori possono in qualche modo arrecare disturbo al collo dell'utero e conseguentemente al sacco amniotico.

Il seno e le smagliature

Nell’ultimo trimestre di gravidanza è consigliabile eseguire dei piccoli massaggi con il guanto di crine sui seni ed intorno all’areola mammaria, così da prepararlo all’allattamento e prevenire le ragadi.
Per rendere idratata tutta questa zona, inoltre, si può massaggiare in senso orario areola e capezzolo con dell’olio.

Il seno, così come la pancia, durante i nove mesi aumentano notevolmente e se la pelle non è elastica e non viene adeguatamente idratata, possono verificarsi delle smagliature.
Per cercare di risolvere questo problema, si può applicare un’ottima crema fin dai primi mesi di gestazione, grazie alla quale si preparerà gradualmente la pelle all'aumento progressivo di volume. Una pelle rassodata eviterà smagliature e tornerà più velocemente allo stato "normale" dopo il parto.


Care mamme, avete seguito questi piccoli consigli durante la vostra gravidanza? Avete altri suggerimenti da condividere con tutti noi? Aspettiamo i vostri racconti!

martedì 13 aprile 2010

Genitori di lingue diverse: rischio od opportunità?

Al giorno d’oggi è sempre più frequente incontrare famiglie composte da mamma e papà appartenenti ad etnie diverse.
Naturalmente viene spontaneo chiedersi se utilizzare due linguaggi diversi possa portare a qualche conseguenza negativa inerente l'apprendimento linguistico o psicologico del bambino; inoltre è assolutamente normale porsi il problema di come aiutare il piccolo a diventare bilingue senza che questo gli crei particolari difficoltà.
E’ importante capire che il bambino, durante i suoi primi anni di vita, è come una spugna che assorbe tutto quello che gli viene proposto, di conseguenza non farà distinzione fra una lingua e l’altra e soprattutto non capirà se dovrà impararne una solamente o entrambe.


Cosa fare

In base a degli studi effettuati nel corso degli anni, sembra che la tecnica migliore affinché il piccolo impari perfettamente le due lingue, sia l’OPOL (One Person, One Language): ciò significa che ogni genitore dovrebbe parlare la propria madrelingua con il figlio per un tempo considerevole ogni giorno.

Chi insegna al bambino la lingua, però, è bene che segua alcune regole:
- parlare in modo comprensibile e adatto all’età, ovvero in modo scorrevole e semplice ogni volta che si rivolge al piccolo o gioca con lui
- non trascurare mai la lingua meno parlata, aiutandosi magari con libri, cd e videocassette
- aiutare il piccolo a differenziare le due lingue, ad esempio chiedendogli di ripetere la parola nella lingua desiderata prima di rispondere oppure ripetendo ciò che il bambino ha detto
- non cambiare mai i punti di riferimento del piccolo: se, ad esempio, è abituato a parlare l’inglese con la mamma e l’italiano con il papà, ogni qualvolta comunicherà con loro saprà esattamente quale lingua aspettarsi da ognuno e sarà pronto ad ascoltare e parlare.

Cosa non fare

Per aiutare il bambino, è importante evitare alcuni piccoli comportamenti; vediamo insieme quali sono:
- non parlare mescolando le lingue: infatti è difficile che un bambino parli due idiomi senza confonderli se i genitori non rispettano i tempi da dedicare all’una e all’altra lingua
- non bisogna preoccuparsi se ogni tanto il piccolo scambia le due lingue: è una fase assolutamente normale e passeggera, infatti quando il suo vocabolario sarà più ampio, sarà in grado di esprimersi perfettamente
- non bisogna temere che i bambini bilingue imparino a parlare meno degli altri, in quanto arriveranno a padroneggiare una o entrambe le lingue esattamente come i loro coetanei.


Gli esperti del linguaggio sono comunque d'accordo nel ritenere un bene che il bambino acquisisca una seconda lingua già dai primi anni: specie dai due ai tre anni il piccolo ha un'età più che giusta per imparare correttamente due lingue.



Care mamme, voi si siete trovate in questa situazione? Come l’avete affrontata? Aspettiamo i vostri racconti!

martedì 6 aprile 2010

Attività da svolgere con il bimbo appena nato

Spesso, subito dopo il parto, momenti di stanchezza, sconforto o frustrazione fanno si che la neo-mamma abbia delle difficoltà a stabilire un legame affettivo con il piccolo appena nato. Infatti non tutte le donne provano immediatamente questa sensazione ma occorrono delle settimane affinché l’istinto materno emerga dentro di loro.

In questo caso può rivelarsi davvero utile svolgere delle attività molto semplici insieme al neonato, le quali aiuteranno la mamma a sentirsi tale a tutti gli effetti e non solamente durante lo svolgimento di quelle mansioni più “automatiche” come l’allattamento o il cambio dei pannolini.

Il nuoto neonatale

Il nuoto aiuta a stabilire un forte contatto tra il piccolo ed i suoi genitori in quanto viene svolto in un ambiente acquatico a lui familiare (simile al grembo materno) e confortevole.
Questa disciplina ha molteplici benefici:
- lavora sulla psico-motricità del neonato
- accresce la sua capacità di apprendimento
- agisce sul suo apparato circolatorio e respiratorio ed anche sullo scheletro
- accresce la fiducia nella mamma che inizia a legarsi al suo bambino


Le passeggiate


Molti bambini si addormentano o sono più tranquilli solamente quando sono in movimento, proprio come quando si trovavano all’interno del grembo materno.
Per questo motivo, se la mamma ha degli impegni non troppo pesanti da svolgere, può portare con se il piccolo con l’aiuto di una fascia porta bebè o di un marsupio per fargli sentire il suo calore (piuttosto che la classica carrozzina), ad esempio per andare a trovare un’amica o semplicemente per una tranquilla passeggiata all’aria aperta.

Il dialogo e la musica

Durante la gravidanza viene spontaneo parlare al bimbo che ancora deve nascere in quanto è stato dimostrato che il piccolo è in grado di ascoltare ed una volta nato riconosce la voce dei suoi genitori. Anche dopo il parto è bene continuare a parlargli anche se non capisce ciò che gli si dice; questo perché al neonato fa sempre bene sentire la voce della sua mamma ed inoltre lo aiuta a favorire l’apprendimento.
Allo stesso modo, anche fargli ascoltare della musica può essere di grande aiuto per trascorrere dei piacevolissimi momenti insieme, scegliendo preferibilmente brani classici o dai toni allegri.

Il massaggio

Un’altra attività neonatale molto diffusa è il massaggio, che può essere svolto sia da specialisti presso dei centri, sia dai genitori stessi sulla base delle indicazioni del terapeuta.

Anche questa tecnica porta vari benefici:
- stabilisce un forte legame fisico ed affettivo tra bambino e genitore
- cura le coliche gassose
- regolarizza il sistema circolatorio, respiratorio, immunitario e gastrointestinale
- attenua lo stress determinato dal trauma del passaggio dal grembo materno al mondo esterno
- cura eventuali disturbi del sonno

Giocare insieme

Giocare è un altro modo per avvicinarsi al proprio bambino, in quanto permette di trascorrere momenti in allegria e serenità.
Non vi è bisogno di inventarne di complicati ma basteranno semplici giochi come ad esempio il classico Dindolò o il Bubu Settete, evergreen intramontabili!


Prendere un impegno con il proprio fagottino, in un primo tempo potrà forse risultare stressante ma successivamente inizieranno ad emergere moltissimi benefici, come ad esempio prendere l'abitudine di uscire con il piccolo, ritagliarsi dei momenti da dedicare interamente al rapporto madre/figlio ma soprattutto godere appieno di tutte le fantastiche gioie che un figlio porta nella propria vita.


Mamme, come avete vissuto il primo periodo dopo la nascita del vostro cucciolo? Avete praticato qualcuna di queste attività? Raccontateci le vostre esperienze!