martedì 15 giugno 2010

Giocare con mamma e papà prima di andare a dormire

Ogni genitore ha le proprie abitudini per accompagnare il bimbo nel momento della nanna e sicuramente sono tutte più che valide ed efficaci.
L’importante è evitare tutte quelle attività e quei giochi che rischiano di eccitare il piccolo impedendogli così di rilassarsi, come ad esempio correre o saltare.

Scopriamo insieme qualche rimedio ideale per conciliare il sonno del bambino.


I primi mesi


Nonostante vi siano pareri discordanti, si ritiene che il bagnetto aiuti il piccolo a rilassarsi. Solitamente questo piacevolissimo rito è molto gradito dal bambino in quanto, immerso nell’acqua, rievoca in lui il periodo nel quale si sentiva protetto e al sicuro nella pancia della sua mamma. L’unico compito dei genitori è quello di creare un ambiente rilassante, ad esempio parlando a bassa voce o utilizzando oli profumati.

Un’altra tecnica molto utilizzata può essere quella del massaggio che porta il piccolo a calmarsi: è importante accarezzarlo con movimenti delicati e rotatori dall’esterno verso l’interno del corpo, come se si disegnassero dei piccoli cerchi.

Durante il primo e secondo anno

In questo periodo è importante svolgere delle attività che non implichino un impegno motorio, in quanto si vi è il rischio di rimettere in circolo l’adrenalina del bambino, ritardando in questo modo il momento della nanna.
Una soluzione può essere sedersi sul letto o sul divano insieme a lui e fargli compagnia giocando, ad esempio, con delle costruzioni: all’inizio il piccolo tenderà semplicemente a tenere in mano le formine o ad avvicinarle alla bocca in modo tale da prendervi confidenza, mentre più avanti crescerà in lui la curiosità e proverà ad incastrarle.

Un’altra bellissima abitudine da intraprendere è senza dubbio quella di leggere insieme dei libri per bambini, solitamente favole e racconti dedicati al mondo dei più piccoli. Prendere familiarità fin da subito con questa consuetudine è davvero importante e può diventare un piacevolissimo momento da trascorrere insieme ogni sera. A questa età, infatti, il bimbo ha la pazienza e la voglia di concentrarsi su un racconto anche un po’ più lungo del solito.
Anche in questo caso è opportuno scegliere racconti con storie tranquille, in modo tale da non impaurire o agitare il bambino.

Dai tre anni in poi

A questa età i bambini iniziano ad essere più indipendenti, sia a livello linguistico che motorio; per questo motivo può essere molto carino raccontarsi ciò che si è fatto durante la giornata e i programmi per l’indomani.
Chiacchierare, ascoltare e progettare, sono attività molto importanti da svolgere con il proprio bambino, in quanto sono gesti molto semplici ma allo stesso tempo costruttivi.

Anche il gioco delle ombre è ancora oggi un evergreen che affascina i piccoli e che può essere utilizzato come piacevole passatempo prima di andare a nanna. Infatti le immagini proiettate dalle nostre mani possono essere accompagnate da una breve storia che catturi l’attenzione del bambino.


E voi mamme, con quali attività intrattenete il vostro bambino prima di farlo addormentare? Svelateci i vostri segreti!

martedì 8 giugno 2010

Proteggere i bambini al mare

Quando si avvicina la bella stagione e si è mamme di un bimbo, è normalissimo chiedersi se il mare sia adatto a lui oppure possa creargli dei disturbi.
Infatti, se da una parte viene spontaneo credere che l’aria di mare sia benefica e salutare, dall’altra possono sorgere dubbi ed ansie.
Cerchiamo di far luce sulla questione.
Innanzitutto è stato dimostrato che i raggi solari fanno bene ai bambini, in quanto aumentano la produzione di vitamina D fondamentale per lo sviluppo del sistema scheletrico, stimolano il metabolismo accelerando l'attività cellulare (di conseguenza durante l’estate dimagriscono più facilmente), migliorano l'umore e, per finire, rafforzano il sistema immunitario.
Inoltre, l'esposizione al sole costante e per tempi prolungati, migliora la resistenza dei bambini alle malattie infettive tipiche delle comunità scolastiche.

Insomma, la risposta alla domanda “Potrà andare in spiaggia?” è senza dubbio “Si”, ovviamente con le giuste precauzioni.


Consigli utili


Vediamo insieme alcuni consigli utili e sempre validi:

- acqua a volontà: avere sempre con sé una scorta d’acqua (né gelata né gasata) da far bere al piccolo e per rinfrescargli viso e capelli, oppure per rimuovere sabbia e sale
- cappellino: per le femminucce è opportuno far indossare sempre un cappellino di paglia, mentre per i maschietti un cloche di cotone, indispensabili fino a 7-8 anni circa ma anche per i più grandicelli nei primi giorni di sole
- integratori alimentari: sono davvero utili ed è consigliabile somministrarli al bambino da due mesi prima delle vacanze, ovviamente sempre con il benestare del proprio pediatra; le vitamine e gli integratori per bambini più adatti sono carotene,vitamina E, potassio e zinco
- maglietta bianca: per proteggere il piccolo (se necessario anche in acqua durante i primi giorni) l’ideale è una maglietta in cotone, meglio se bianca o comunque di colore chiaro
- giochi: muoversi e giocare consente al bambino di autoregolarsi, riparandosi all’ombra o chiedendo di rientrare quando inizia a sentire molto caldo

Da evitare

Oltre ai consigli sempre validi appena citati, troviamo anche dei fattori ai quali far attenzione o da evitare; scopriamoli:

- acqua inquinata: i bambini sono decisamente più sensibili degli adulti ai fattori inquinanti, di conseguenza, prima di bagnarli, è opportuno accertarsi che non vi siano divieti o avvisi
- allergie: se il piccolo soffre di forme allergiche, prurito o eczemi che riguardano la pelle, è fondamentale consultare il pediatra prima di partire per farsi consigliare i giusti prodotti
- rischio neonati: è possibile portarli in spiaggia solamente al mattino presto o al tramonto, in quanto corrono il rischio di disidratarsi e di scottarsi più facilmente a causa della loro pelle altamente delicata
- costume bagnato: non bisogna mai lasciare il costume bagnato o sporco di sabbia addosso ai bambini, per questo è bene avere a portata di mano sempre un paio di ricambi: allo stesso modo, per i bambini più piccoli, bisogna avere nella borsa più pannolini per il cambio
- errata alimentazione: non cedere tutti i giorni alle richieste dei propri figli di pizza, ciambelle, patatine e tutti i cibi grassi in generali, in quanto sono i meno indicati da mangiare durante l’estate


Care mamme, come vi comportate con i vostri bambini durante le vacanze al mare? Seguite altri piccoli accorgimenti? Condivideteli con noi!

martedì 1 giugno 2010

L’importanza del latte nell’alimentazione del bambino

Grazie alle sue proprietà, il latte è un alimento importantissimo nell’alimentazione di grandi e piccini. Inoltre, lo si può considerare come l’unico alimento esistente in natura in quanto la sua unica funzione è quella di nutrimento per i neonati dei mammiferi; animali o piante, nonostante rappresentino due categorie di sostentamento, sono presenti in natura con finalità differenti.

Recenti studi, dimostrano come il latte sia un alimento molto ricco dal punto di vista nutrizionale e come la sua equilibrata composizione lo renda un elemento importante all’interno della dieta di tutti.
Il latte, infatti, è la principale fonte di calcio ed il suo consumo quotidiano è fondamentale per soddisfare il fabbisogno giornaliero di questo minerale, necessario per numerosi processi fisiologici e per le ossa.

Latte e bambini

Se si vuole assicurare un’ottima crescita al proprio bimbo, il latte è indubbiamente la bevanda ideale, in grado di fornirgli evidenti benefici in qualsiasi fase dello sviluppo.

- dalla nascita fino a 1 anno: è consigliabile l’allattamento al seno almeno fino al 6° mese circa di vita del bambino, mentre eventuali supplementi di latte artificiale devono essere dati solo su indicazione del pediatra; dopo quest’età si può introdurre il latte di mucca parzialmente scremato
- da 1 a 3 anni: il latte intero diviene un elemento centrale nella dieta dei bambini molto piccoli, in quanto il suo alto contenuto di calcio favorisce un buono sviluppo di denti e ossa
- bambini e adolescenti: quando il bambino inizia ad essere grandicello è il momento di cominciare a tener conto del suo stile di vita (sedentario o iperattivo); una tazza di latte intero (circa 180 g) al giorno è comunque la razione minima quotidiana consigliata dai nutrizionisti.

Grazie ad attente ricerche relative alla relazione tra consumo di latte e peso corporeo, è stato dimostrato che i bambini che lo consumano frequentemente, raramente sono in sovrappeso ed in media sono più snelli rispetto a coloro che non ne consumano.

In alternativa al latte, si può ricorrere allo yogurt, in grado di fornire un buon apporto di calcio sia nella variante intera che in quella scremata.
Nello yogurt il lattosio viene fermentato dai batteri “buoni” presenti al suo interno che lo rendono più digeribile in caso di intolleranza al latte.

Latte e yogurt possono inoltre aiutare a ridurre l’uso di bevande zuccherate (come ad esempio i succhi di frutta) il cui consumo eccessivo comporta un aumento inappropriato dell’apporto energetico.
La soluzione migliore, quindi, è abituare il bambino a consumarli sempre a colazione insieme a cereali o frutta.

Alternative a latte e yogurt

Può però capitare che i bambini non amino ne il latte ne lo yogurt e di conseguenza fornire loro un adeguato apporto di calcio diviene un po’ più difficile.

Quali possono essere le alternative?
Indubbiamente i formaggi sono una buona fonte di calcio ma non è possibile abusarne in quanto contengono anche grassi e sale; o ancora, le merendine arricchite con latte ma anche in questo caso è opportuno leggere attentamente l’etichetta ricordando sempre che sono alimenti ad elevata intensità energetica (quindi ricchi ci calorie) e che non possono rappresentare un valido sostituto.


I vostri bimbi consumano giornalmente una quantità appropriata di latte? Quali varianti utilizzate? Condividete le vostre esperienze con noi!