mercoledì 18 marzo 2009

Gli esami da effettuare durante la gravidanza

Durante il periodo della gravidanza, è importante effettuare una serie di esami per monitorare l’andamento della gestazione e soprattutto per verificare la salute del feto e quella della madre.
Questi esami, infatti, forniscono il maggior numero possibile di informazioni sul feto stabilendo se sia sano geneticamente e, di conseguenza, rassicurano i genitori sulla buona salute del bambino che sta per nascere.
La maggior parte di queste analisi sono estremamente semplici e comportano pochi fastidi sia alla madre che al feto, per questo viene consigliato di effettuarli, anche perché sono in grado di rilevare e quindi di curare tempestivamente alcune patologie o addirittura diagnosticare l’eventuale presenza precoce di altre. Solamente per le donne che hanno superato i 35 anni o in casi particolari di familiarità inerenti a malattie cromosomiche, vengono prescritte in aggiunta delle analisi cromosomiche prenatali.

Prima della gravidanza

Quando si decide di avere un bambino, è consigliabile eseguire degli esami per verificare lo stato di salute generale oppure per riconoscere l'esistenza di eventuali patologie preesistenti alla gravidanza, come ad esempio l'anemia, il diabete od eventuali malattie infettive.
Esami del sangue: di base si effettuano emocromo, anticorpi e citomegalovirus, epatite B e C. Inoltre è necessario l’esame per stabilire il gruppo sanguigno e il fattore RH.
Esami ginecologici: sono utili per accertare l’assenza di malattie e malformazioni che potrebbero influenzare negativamente il decorso regolare della gravidanza (ad esempio malformazioni dell’utero, cistiti o fibroma).
Esame dell’HIV: è il test che dimostra la presenza nel sangue di anticorpi contro il virus dell'AIDS.
Rubeo test: rileva la presenza nel sangue di anticorpi contro la rosolia.
Toxo test: serve per accertare la presenza o meno di anticorpi contro la toxoplasmosi.

Durante il primo trimestre di gravidanza

Test di gravidanza: quelli attualmente presenti in commercio sono molto sensibili e sicuri, facili da usare e piuttosto attendibili. In caso di esito positivo, occorre fissare un appuntamento ginecologico per avere la conferma dell’avvenuta gravidanza.
In alternativa è possibile fare effettuare il test ad un Laboratorio di analisi, consegnando al laboratorio stesso un campione di urina.
Prima ecografia: rientra negli esami di routine della futura mamma, di conseguenza è esente da ticket. Va eseguita entro la 12° settimana per mezzo di una piccola sonda endovaginale a multifrequenza.
La prima ecografia è molto importante in quanto ha vari scopi, ovvero:
- controllare che il feto sia vivo
- accertare che la placenta sia inserita correttamente
- effettuare le prime misurazioni degli arti e la presenza degli organi vitali
- stabilire la data presunta del parto tramite la misura dell’embrione e controllando che le sue dimensioni corrispondano effettivamente alla data dell’ultima mestruazione indicata dalla gestante
- controllare che il battito cardiaco del feto sia regolare
- individuare l’eventuale presenza di gemelli
- stabilire che non si tratti di una gravidanza extrauterina
La prima ecografia, inoltre, nel 60% dei casi, consente di rivelare eventuali malformazioni cardiache e anomalie cromosomiche, anche se non è l’esame più preciso per questo genere di accertamenti.

In aggiunta agli esami di base appena descritti, è possibile effettuare ulteriori accertamenti facoltativi.

Translucenza nucale: permette di calcolare il rischio di anomalie cromosomiche del feto attraverso la misurazione ecografica della parte posteriore della nuca del bimbo. E’ un esame immediato e gratuito.
Duo-test: viene eseguito di solito in abbinamento all’esame della translucenza nucale ed ha lo scopo di accertare sempre a livello ‘probabilistico’ l’assenza di eventuali anomalie cromosomiche. Consiste in un prelievo del sangue privo di qualunque effetto collaterale per il feto.
Villocentesi: è un esame gratuito e consiste nel prelievo di frammenti di villi coriali, ovvero delle sottili protuberanze di tessuto placentare. Il prelievo viene effettuato inserendo un sottilissimo ago nell'utero attraverso la pancia della gestante. Anche questo esame permette di scoprire eventuali anomalie cromosomiche ed è consigliato per le donne al di sopra dei 35 anni.
Questo esame comporta un rischio di aborto spontaneo dell' 1-3%.

Durante il secondo trimestre di gravidanza

Analisi: almeno una volta nel corso del secondo trimestre vanno eseguiti emocromo, rubeo test, toxo test ed esame delle urine.
Seconda ecografia o "morfologica": viene effettuata tra la 19° e la 22° settimana e anche questa ha lo molteplici funzioni, infatti è indicata per:
- accertare il regolare sviluppo del feto tramite un’indagine su tutti gli organi del bambino per escludere eventuali malformazioni
- verificare la posizione della placenta nell’utero
- verificare la quantità di liquido amniotico
Inoltre, è in seguito a questo esame che i genitori che lo desiderano possono conoscere il sesso del piccolo.

In aggiunta agli esami di base appena descritti, è possibile effettuare ulteriori accertamenti facoltativi.

Amniocentesi: questo test consiste nel prelievo di una piccola quantità di liquido amniotico, il liquido in cui è immerso il feto, all’interno del quale sono presenti le cellule di sfaldamento, ossia le cellule che spontaneamente si staccano dal corpo del bambino, dalla pelle o dalle mucose.
Il prelievo viene effettuato inserendo un sottilissimo ago nell'utero attraverso la pancia della gestante; anche questo accertamento serve per escludere la possibilità di anomalie cromosomiche o malattie metaboliche. Dopo l’esame è bene riposarsi a letto per qualche ora e seguire le indicazioni fornite dal proprio medico curante
Come la villocentesi, comporta un rischio di aborto spontaneo dell' 0,5-1%.
Tritest o “ultra-screen”: è totalmente privo di rischio per il feto e consiste in un prelievo di sangue che consente di analizzare le sostanze emesse dal feto nella placenta.

Durante il terzo trimestre di gravidanza

Analisi: ripetizione di epatite B e C ed esami sulla coagulazione del sangue per eventuali anestesie al momento del parto.
Terza ecografia o "biometria": viene eseguita tra la 30° e la 32° settimana ed ha la funzione di confermare la regolare crescita del feto. Inoltre consente di studiare lo sviluppo del sistema nervoso centrale e degli organi fondamentali, come ad esempio il rene.
Tampone vaginale e urocultura: si effettua alla fine dell’ottavo mese per escludere al presenza di streptococco beta emolitico di gruppo B, un batterio che potrebbe contagiare il feto al momento della nascita. Se l'esame rileva la presenza dello streptococco (che di solito non dà alcun sintomo alla madre), si esegue una profilassi antibiotica alla donna durante il travaglio ed eventualmente al neonato.

Da evitare durante la gravidanza

Per evitare danni al feto, bisognerebbe non assumere farmaci soprattutto durante il primo e il terzo trimestre di gestazione ed inoltre non andrebbero mai fatte, salvo eccezioni per i casi particolari, le radiografie.
Per piccoli dolori, influenze, raffreddori, mal di denti, si può tranquillamente assumere il paracetamolo, una sostanza che, in piccole dosi, non presenta controindicazioni per le donne in dolce attesa.

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