martedì 2 marzo 2010

I primi passi del bambino

La crescita del bambino è davvero molto importante, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo psico-fisico che, durante i primi tre anni di vita, è stimolato proprio dai genitori che lo aiutano nella scoperta del mondo.
Quando si parla di questo aspetto, però, è fondamentale capire che non vi sono scadenze uguali per tutti i bambini poiché ognuno ha un ritmo di crescita e di apprendimento tutto suo.

Quindi, mamme, non vi allarmate se il vostro piccolo non ha ancora iniziato a camminare; l’importante è che tappe come sorreggere il capo, stare seduto o provare ad alzarsi in piedi, siano già state conquistate!

Dalla posizione "a gattoni" a quella eretta

Verso i cinque mesi, il bambino inizia ad effettuare i primi tentativi di spostarsi nello spazio, magari per provare ad afferrare un giocattolo; ma è verso gli otto - nove mesi che impara a spostarsi gattonando. Dobbiamo precisare, però, che questa tecnica non è un passaggio obbligatorio nello sviluppo motorio del piccolo; infatti alcuni bambini, a questa età, provano subito ad alzarsi e a compiere i primi passi, magari aiutandosi ed aggrappandosi alle sponde del letto, alla sedia o alle gambe della mamma.

E’ proprio la posizione eretta che permetterà al bambino di cominciare a muoversi per esplorare l’ambiente circostante; sicuramente all’inizio avrà bisogno di un appoggio ma piano piano riuscirà a rimanere in piedi da solo senza l’aiuto di alcun sostegno.

Ci vuole pazienza!

Ci sono casi, però, in cui il bambino arriva ad imparare a camminare anche a diciotto mesi: perché succede questo? Molto spesso la causa è da attribuire ai genitori stessi che, per pigrizia o mancanza di pazienza, impediscono al piccolo di raggiungere prima questo fantastico obiettivo.

Può capitare, infatti, che se il bambino desidera un giocattolo che si trova a poca distanza da lui, il genitore senza pensarci troppo glielo prende, quando invece dovrebbe spronarlo ad andare. Oppure, quando ad esempio la mamma è molto impegnata e non può seguire il piccolo, preferisce metterlo nel box o nel girello in modo tale che non crei danni.

Un altro atteggiamento sbagliato può verificarsi al momento dei primi passi, quando il bambino vacilla e la mamma lo prende subito in braccio per paura che possa cadere e farsi male: credete, anche le brutte cadute fanno parte del processo di apprendimento ed è importantissimo non trasmettere al piccolo ansia o preoccupazione quando cade (ovviamente se non si è fatto male) altrimenti si andrà ad aumentare sempre più la sua insicurezza. Il bambino, infatti, deve capire che i suoi genitori hanno totale e completa fiducia in lui.

L’allenamento ideale

Quando il bambino comincia a muoversi e ad interessarsi a tutto ciò che lo circonda, la soluzione ideale, quando possibile, è il pavimento; infatti i genitori possono riservargli uno spazio dove potersi allenare in tutta libertà, magari in un angolo della camera su un tappeto poggiato a terra circondato da alcuni giocattoli che lo invoglieranno ad alzarsi per afferrarli.

Questa soluzione è sicuramente la più adatta in quanto il piccolo potrà così avere piena libertà di movimento.


Il vostro bambino quando ha iniziato a fare i primi passi e come lo avete aiutato in questa "grande impresa"? Raccontateci le vostre esperienze!

0 commenti:

Posta un commento