martedì 30 marzo 2010

Dormire nel lettone con mamma e papà

Dormire nel lettone, il cosiddetto cosleeping, è il sogno di quasi tutti i bambini. Per loro, infatti, rappresenta sia la possibilità di stare più a contatto con mamma e papà sia una situazione di gran consolazione che impedisce l'ansia di separazione nel momento più delicato, quello dell'addormentamento.

Su quest’abitudine, però, non tutti la pensano allo stesso modo; infatti, si ritiene che far dormire il bambino nel lettone abbia sia dei pro che dei contro. Scopriamo insieme quali sono!


Lati positivi


Oltre alla praticità di non doversi alzare durante la notte a controllare il piccolo o di averlo vicino durante il periodo dell’allattamento, molti genitori ritengono che il cosleeping abbia vantaggi per il loro rapporto con i figli; credono, infatti, che questo rafforzi la vicinanza affettiva e che i piccoli si sentano rassicurati dalla loro presenza, riducendo in questo modo la paura degli incubi.
Inoltre aiuta a rendere brevi i frequenti risvegli notturni del bambino, in quanto viene subito tranquillizzato dalla mamma.

Grazie al cospleeping, i genitori che sono assenti durante la giornata per motivi lavorativi, trovano in questi momenti un’occasione per dividere con i figli almeno le ore notturne.
Infine alcuni studi dimostrano un minor rischio per la “morte in culla” in quei bambini sotto l'anno di età che dormono nella stessa stanza dei genitori, pronti ad intervenire in qualsiasi momento.

Lati negativi

Soprattutto per motivi lavorativi, capita spesso che i momenti di intimità della coppia siano riservati alle ore serali; permettendo al piccolo di dormire ogni notte nel lettone, alla lunga si rischia di intaccare questi momenti! Per questo motivo la coppia sarà costretta a ritagliarsi degli spazi sempre più piccoli tutti per sé.
Inoltre il sonno dei genitori, ovviamente, tende ad essere compromesso: mentre dormono, infatti, i bambini tendono ad agitarsi e questo fattore spesso disturba il riposo degli adulti.

Sono molti i genitori che si impongono di non cedere a questo "vizio", soprattutto per non vedersi costretti a spingere il bambino a forza nel suo lettino quando sarà diventato più grande. Inoltre, se dormire con i genitori diventa un’abitudine, il bimbo potrebbe avere difficoltà ad addormentarsi in caso di spostamenti o assenza di mamma e papà.

Veniamoci incontro!

Per evitare di cadere in uno o nell’altro eccesso, bisognerebbe trovare una via di mezzo che accontenti tutti.

Vediamo insieme qualche soluzione:
- far dormire il piccolo nel lettone solamente in certe occasioni: ad esempio per non perdere ore preziose di sonno ogni notte o quando è malato e può aver bisogno di un contatto; l’importante è che sia ogni tanto e mai l’abitudine.
- vicini ma ognuno nel suo letto: per abituare il bambino a dormire nel suo letto in modo graduale, si può spostare il lettino nella camera dei genitori accostandolo a quello matrimoniale ed allontanandolo un po’ alla volta.
- un lettone per due fratellini: chi ha più di un figlio, può sistemare in cameretta un letto a due piazze invece che due lettini per bambini; questa soluzione permette di non fa sentire soli i piccoli e regala loro la sensazione di dormire in un letto identico a quello dei genitori.


E voi cosa ne pensate? Avete accolto i vostri piccoli nel lettone o siete stati tanto bravi da riuscire a farli dormire nei loro lettini?

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