martedì 13 aprile 2010

Genitori di lingue diverse: rischio od opportunità?

Al giorno d’oggi è sempre più frequente incontrare famiglie composte da mamma e papà appartenenti ad etnie diverse.
Naturalmente viene spontaneo chiedersi se utilizzare due linguaggi diversi possa portare a qualche conseguenza negativa inerente l'apprendimento linguistico o psicologico del bambino; inoltre è assolutamente normale porsi il problema di come aiutare il piccolo a diventare bilingue senza che questo gli crei particolari difficoltà.
E’ importante capire che il bambino, durante i suoi primi anni di vita, è come una spugna che assorbe tutto quello che gli viene proposto, di conseguenza non farà distinzione fra una lingua e l’altra e soprattutto non capirà se dovrà impararne una solamente o entrambe.


Cosa fare

In base a degli studi effettuati nel corso degli anni, sembra che la tecnica migliore affinché il piccolo impari perfettamente le due lingue, sia l’OPOL (One Person, One Language): ciò significa che ogni genitore dovrebbe parlare la propria madrelingua con il figlio per un tempo considerevole ogni giorno.

Chi insegna al bambino la lingua, però, è bene che segua alcune regole:
- parlare in modo comprensibile e adatto all’età, ovvero in modo scorrevole e semplice ogni volta che si rivolge al piccolo o gioca con lui
- non trascurare mai la lingua meno parlata, aiutandosi magari con libri, cd e videocassette
- aiutare il piccolo a differenziare le due lingue, ad esempio chiedendogli di ripetere la parola nella lingua desiderata prima di rispondere oppure ripetendo ciò che il bambino ha detto
- non cambiare mai i punti di riferimento del piccolo: se, ad esempio, è abituato a parlare l’inglese con la mamma e l’italiano con il papà, ogni qualvolta comunicherà con loro saprà esattamente quale lingua aspettarsi da ognuno e sarà pronto ad ascoltare e parlare.

Cosa non fare

Per aiutare il bambino, è importante evitare alcuni piccoli comportamenti; vediamo insieme quali sono:
- non parlare mescolando le lingue: infatti è difficile che un bambino parli due idiomi senza confonderli se i genitori non rispettano i tempi da dedicare all’una e all’altra lingua
- non bisogna preoccuparsi se ogni tanto il piccolo scambia le due lingue: è una fase assolutamente normale e passeggera, infatti quando il suo vocabolario sarà più ampio, sarà in grado di esprimersi perfettamente
- non bisogna temere che i bambini bilingue imparino a parlare meno degli altri, in quanto arriveranno a padroneggiare una o entrambe le lingue esattamente come i loro coetanei.


Gli esperti del linguaggio sono comunque d'accordo nel ritenere un bene che il bambino acquisisca una seconda lingua già dai primi anni: specie dai due ai tre anni il piccolo ha un'età più che giusta per imparare correttamente due lingue.



Care mamme, voi si siete trovate in questa situazione? Come l’avete affrontata? Aspettiamo i vostri racconti!

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