martedì 9 febbraio 2010

Tocofobia: la paura del parto

Aspettare un figlio è sicuramente fra i doni più belli offerti dalla vita.
Durante tutto il periodo della gravidanza, mamma e papà si concentrano su tutto ciò che potrà servire al piccolo una volta venuto alla luce: vestitini, scarpine, pannolini, passeggino, giocattoli e moltissimi altri accessori. Così come non avranno altri pensieri se non quello di accoglierlo nel migliore dei modi e con tantissimo amore.

Ma non sempre è così.
Infatti può capitare che verso la fine dei nove mesi, oltre al desiderio di conoscere ed abbracciare presto il proprio bebè, nella mamma inizino a farsi strada fantasie sempre più vive e frequenti sul travaglio generando paure e timori.
Stiamo parlando della tocofobia, ovvero della paura del parto, un fenomeno particolarmente accentuato nelle primipare ma riscontrabile anche nei parti successivi in quanto ogni nascita è un momento a sé stante che evoca ansie ed angosce legate alla propria salute e a quella del bambino.

I dubbi e le paure

Ma quali sono esattamente le paure che iniziano ad insinuarsi nella donna via via che il giorno della nascita si avvicina?

- Il dolore: sicuramente è il timore più diffuso fra le donne, ovvero chiedersi se durante il parto si proverà sofferenza oppure no. E’ fondamentale, però, capire che il dolore ha una funzione ben precisa durante il travaglio, ovvero quella di indicare alla mamma come cambiare la propria posizione per assecondare al meglio i movimenti del bambino e quindi favorire la sua uscita in brevissimo tempo.
Inoltre anche l’aspetto emotivo ha una forte influenza, in quanto se la mamma si troverà in un ambiente che la rende a disagio, anche la percezione del dolore sarà molto più intensa; al contrario, se circondata da attenzioni e da persone che le spiegano cosa sta accadendo, le contrazioni risulteranno sicuramente più sopportabili.

- Non essere in grado di "spingere": soprattutto se ci si trova alla prima gravidanza, è normale temere di non capire quando è arrivato il momento di spingere o di non sapere come farlo nel modo più efficace. L’importante è essere consapevoli che, in un parto naturale, la spinta è il frutto di più elementi abbinati, ovvero la forza di gravità, la spinta effettuato dal bimbo stesso, le contrazioni dell’utero ed infine le spinte volontarie della mamma. Per questo è importante fidarsi semplicemente del proprio corpo e di ciò che questo comunica.

- Benessere del bambino: aver paura che accada qualcosa di brutto al proprio bambino è assolutamente naturale in quanto fa parte dell’istinto materno; soprattutto se in famiglia si hanno avuto delle situazioni difficili come lutti o malformazioni, è inevitabile temere che possa succedere di nuovo.
Non bisogna avere paura, in quanto durante il travaglio il bebè viene costantemente tenuto sotto controllo da infermiere ed ostetriche anche attraverso il monitoraggio del battito cardiaco.

Come superare queste paure?

Il modo migliore per affrontare queste paure è raccogliere informazioni su come e dove si svolgerà il parto in modo da non sentirsi completamente in balia degli eventi.
Per questo è consigliabile, verso la fine della gravidanza, visitare la struttura scelta e parlare con ostetriche ed infermiere per sciogliere ogni dubbio e per capire come avverrà il travaglio.
Solamente in questo modo sarà possibile individuare la struttura più adatta dove partorire che permetterà di sentirsi completamente a proprio agio.

Inoltre può risultare davvero utile confrontarsi con altre future mamme che stanno vivendo la stessa situazione ed il corso preparto può essere una buona occasione.


E voi, mamme, come avete affrontato il momento del parto? Raccontateci la vostra esperienza!

0 commenti:

Posta un commento