mercoledì 19 agosto 2009

Come scegliere l’ospedale giusto dove partorire

Scegliere l’ospedale dove dare alla luce il proprio bambino è una decisione importantissima dettata dall’analisi di molteplici fattori e da attente riflessioni, come ad esempio il tipo di assistenza che si vuole ricevere, il tipo di parto e, molto spesso, la comodità di avere la struttura vicino casa.
A seconda della propria personalità e dall’andamento della gravidanza, ogni donna ha quindi esigenze diverse, nonostante l'obiettivo sia sempre lo stesso: identificare la struttura ideale nella quale si sentirà a proprio agio durante un momento così delicato e importante.
Per questo vorremmo fornirvi alcuni consigli e suggerimenti da prendere in considerazione, da aggiungere naturalmente a quelli del vostro medico di fiducia e al vostro istinto.

Ospedale pubblico o privato?

Uno dei primi quesiti da risolvere, è sicuramente quello di capire se preferite una struttura pubblica o privata.

Gli ospedali: sono le strutture più grandi e sicuramente le più attrezzate sia per eventuali urgenze, sia per assistere mamma e bambino; infatti si ha continuamente a disposizione un medico, un’ostetrica e un pediatra pronti ad intervenire in caso di bisogno.
Ogni ospedale ha caratteristiche diverse l’uno dall’altro, in quanto alcuni possono essere anche di dimensioni più ridotte rispetto alle imponenti strutture che conosciamo, ma garantiscono comunque un parto assistito e sicuro.

Le strutture private: le cliniche sono luoghi solitamente più piccoli e molto confortevoli, dove però tutto sarà a vostre spese in quanto o non sono convenzionate, o lo sono solo parzialmente dal Sistema Sanitario Nazionale. All’interno di queste strutture, la mamma verrà seguita dal ginecologo, dall’ostetrica e dagli infermieri di fiducia che saranno totalmente a sua disposizione; inoltre avrà fin da subito la possibilità di tenere il suo piccolo in stanza con sé nel suo lettino. Solitamente nelle cliniche private è più facile che vi sia praticato il cesareo.

Criteri di valutazione nella scelta

Dopo aver scelto la tipologia di struttura, è bene valutare attentamente ulteriori criteri che vi aiuteranno a scegliere quella definitiva.
Ma quali sono i fattori importanti da prendere in considerazione? Analizziamo insieme quelli più importanti:

- la possibilità per la mamma di avere un travaglio attivo, ovvero di scegliere la posizione da assumere durante il parto che più preferisce e che più ritiene comoda: in alcuni ospedali, infatti, se non vi sono complicazioni, si può scegliere se assumere la posizione classica supina o scegliere fra altre opzioni come sdraiarsi su un fianco, in piedi, a carponi o in acqua.
In altre strutture, invece, è obbligatorio rimanere sdraiate sul lettino ginecologico, una posizione ritenuta da moltissimi esperti la più scomoda per partorire, sia per una questione di gravità, sia per un utilizzo dei muscoli; al giorno d’oggi, rimane comunque la più utilizzata in quanto è l’unica che facilità altamente l’intervento medico in caso di complicazioni

- l’uso dell’episiotomia e di ossitocina: l’episiotomia è un piccolo taglio praticato per facilitare la fase espulsiva e si può chiedere al personale ospedaliero la percentuale dei parti effettuati con questa pratica, in modo tale da capire se viene utilizzata solo quando estremamente necessario o abitualmente. L’ossitocina, invece, è una sostanza che provoca le contrazioni uterine e dunque il travaglio; viene somministrata con l’intenzione di aumentare la forza delle contrazioni, che vengono rallentate se si è praticata l’anestesia epidurale

- l’anestesia epidurale e presenza dell’anestesista: in alcuni ospedali, l’epidurale viene somministrata esclusivamente a discrezione dei medici in base alla situazione; in altri, invece, si può “ordinare” con molto anticipo, in quanto non sempre l’anestesista è disponibile 24 ore su 24. Di conseguenza è fondamentale informarsi bene riguardo la presenza continua di un anestesista in reparto o se, al contrario, viene chiamato solamente in caso di necessità

- il parto cesareo: anche questo dato, come per l’episiotomia, è un fattore che vi permetterà di farvi un’idea sul grado di medicalizzazione del parto nell’ospedale scelto; in alcuni è possibile “prenotarlo”, mentre in altri viene praticato solamente quando necessario

- la presenza di reparti e medici specializzati: un altro fattore importante è senza dubbio informarsi sulla presenza o meno di un reparto di rianimazione neonatale in caso di emergenza e sulla disponibilità di un neonatologo per la prima visita del bambino; alcuni ospedali, infatti, soprattutto se molto piccoli, non dispongono di medici specializzati 24 al giorno al giorno, ma occorre chiamarli al momento del ricovero

- fattori minori: poter praticare l’allattamento del piccolo fin da subito, lasciare che il papà assista al parto, la distanza dell’ospedale da casa, il numero di donne che dormono nella stessa stanza, gli orari delle visite dei familiari, la possibilità di tenere il bambino nella carrozzina accanto a voi.

Se dopo aver analizzato tutti questi fattori avete ancora dei dubbi, lasciatevi guidare dal vostro istinto e scegliete la struttura che più vi ha ispirato fiducia e che asseconda maggiormente i vostri gusti e aspettative; o ancora, potrà esservi utile richiedere una visita guidata per vedere con i vostri occhi la sala travaglio e la sala parto, ne potrebbe valere la pena!

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