martedì 4 agosto 2009

Come proteggere i bambini dal sole

La luce del sole ha indubbiamente degli effetti benefici sull’organismo in quanto favorisce il formarsi della vitamina D necessaria allo sviluppo del sistema scheletrico, stimola il metabolismo, rafforza il sistema immunitario e migliora l'umore. Tuttavia un’esposizione eccessiva o imprudente può causare danni anche gravi, specialmente se la pelle è delicata come quella dei bimbi . La pelle di un bambino è infatti molto più sottile di quella di un adulto ed è quindi più facilmente penetrabile dai raggi solari. Inoltre essa ancora non possiede i recettori che permettono di avvertire la sensazione di calore e le sue cellule difensive non sono ancora in grado di funzionare perfettamente.
È necessario quindi seguire alcune regole per evitare che la delicata pelle dei bimbi possa subire danni. È stato dimostrato che danni alla pelle possono manifestarsi anche dopo molti anni da prolungate esposizioni al sole.

Ecco quindi alcune semplici regole da seguire per proteggere i bambini dagli effetti negativi dei raggi del sole.

Evitare l’esposizione diretta

Non esporre i bambini al sole diretto, specialmente se molto piccoli. Prima dei sei mesi i bimbi non devono mai avere la pelle esposta ai raggi del sole e, dopo i sei mesi, possono farlo solo con molta moderazione. Sono assolutamente da evitare le ore più calde (dalle 11 alle 16 ora legale), durante le quali la pelle dei bimbi non è protetta nemmeno sotto l’ombrellone, dove viene raggiunta dai riflessi dei raggi provenienti dall’acqua e dalla sabbia. Per il bagnetto e i giochi sulla spiaggia è necessario quindi aspettare le 4 del pomeriggio ed occorre comunque prendere diverse precauzioni. La pelle del piccolo deve essere protetta con indumenti di cotone larghi e le leggeri, gli occhi devono essere protetti da occhiali a norma CE e la testa coperta con un cappellino leggero. I bambini comunque non devono mai rimanere per troppo tempo sotto il sole, nemmeno al di fuori delle ore più calde.

Utilizzare alte protezioni solari

Sulla pelle dei bimbi deve essere spalmata una crema a protezione solare molto alta. In commercio si trovano diverse creme solari per bambini, ma la scelta migliore è sempre quella che ricade sulla crema a protezione più alta. In nessun caso comunque deve essere spalmata al piccolo una crema con filtro solare inferiore a 15, nemmeno se è già abbronzato o ha la carnagione molto scura. Anche se la crema è resistente all’acqua e al sudore, è necessario ripetere l’applicazione diverse volte al giorno e ogni volta che il bimbo fa il bagno in mare. Una volta a casa, dopo il bagnetto, è consigliabile spalmare abbondante doposole e crema idratante.

Adottare la giusta alimentazione

Per evitare i fastidi e i danni che il sole può provocare all’organismo, è bene adottare un’alimentazione leggera, ricca di liquidi e sali minerali. È importante quindi scegliere cibi poco grassi come cereali, yogurt, latticini freschi (mozzarella, ricotta, ecc.), pomodoro, uova, pesce magro e, soprattutto, frutta e verdura. Ricordarsi poi di far bere molto i bambini: i bimbi rischiano più facilmente di disidratarsi perché “si dimenticano” di avere sete. Se il bimbo beve ancora dal biberon quindi sono i genitori a doversi ricordare di riempirlo spesso, mentre se è già più grandicello sarà necessario ricordargli continuamente di sorseggiare un po’ d’acqua.

Fare attenzione al sole della città

Spesso ci si dimentica che il sole potenzialmente dannoso non è soltanto quello della spiaggia. Bisogna stare attenti ai raggi ultravioletti anche quando il bimbo gioca nel parco, quando si dondola sulle altalene, quando lo si porta a spasso col passeggino e in ogni altra occasione in cui è fuori casa. È necessario ricordarsi sempre di evitare di esporlo al sole nelle ore pericolose e di vestirlo in modo adeguato. Se il caldo è molto forte e il sole particolarmente cocente, è consigliabile spalmare al piccolo la crema solare anche in città. Attenzione poi ai viaggi in automobile, perché il seggiolino potrebbe essere raggiunto dai raggi del sole costringendo il bambino ad un’esposizione prolungata.

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