martedì 20 gennaio 2009

Cicciobello ? Quando il rischio è l’obesità neonatale!

In Italia il 36% dei bambini è obeso o in sovrappeso e già a rischio di malattie cardiovascolari.

Il dato, come oramai ci viene ricordato da più fonti, aumenta nell’età adulta può essere contrastato fin dal primo anno di vita.

Attenti, dunque, ai chili di troppo sin dalla primissima infanzia. Anche in questo caso, come per tutto ciò che riguarda i neonati e i bambini, bisogna cercare un compromesso tra dati scientifici, buonsenso e, perché no, tradizioni.

Un bel bambino cicciotello rischia , quindi, di non essere più “il ritratto della salute” come ci hanno insegnato le nostre mamme e le nostre nonne. I bimbi obesi, infatti, hanno un rischio di nove volte superiore di essere obesi anche nelle fasi successive dell'infanzia, adolescenza ed età adulta.

Ma quali le cause e, soprattutto, quali i rimedi e quando iniziare delle strategie di controllo?

La scienza è ancora, purtroppo, ancora priva di dati incontrovertibili, le ricerche sono ancora poche e spesso contrastanti.

I filoni più accreditati sembrerebbero quelli che consigliano una vigilanza immediata della dieta del bambino per scongiurare il rischio ipernutrizione in età neonatale, e l’abbattimento di grassi e un deciso incoraggiamento dell’attività fisica quando i bambini crescono e durante l’adolescenza.

Ancora una volta, poi, sembra arrivare in aiuto proprio la naturalità legata alla dieta della mamma in gravidanza e in particolare l’allattamento al seno con latte materno.

Una ricerca ha provato che il glucosio materno è una delle maggiori fonti di energia per la crescita fetale e che il mantenimento di un basso indice glicemico aiuta a prevenire la nascita di neonati di peso eccessivo.

L’allattamento al seno e con latte materno, poi,oltre a fornire l’esatta combinazione di nutrienti, permette un’attenzione maggiore contro l’eccessiva nutrizione.

I neonati allattati al seno, dunque, hanno meno probabilità di avere un peso eccessivo perché le mamme risponderebbero alla loro richiesta naturale di cibo (piuttosto che ad una programmata) e ad istintivi segnali del neonato per smettere di mangiare quando è sazio, invece che dar loro una quantità determinata di cibo, incoraggiandoli a vuotare il biberon.

Si conferma quindi, aldilà delle tabelle di crescita stilate dagli organismi internazionali, che per una corretta crescita, anche futura, dei bambini, si debba da subito stare attenti alla dieta corretta e non si debba trascendere in eccessi, spesso dettati da un’eccessiva apprensione.


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